La chiesa di Sant'Antonio Abate a Iglesias

La chiesa di Sant’Antonio Abate a Iglesias (Sardegna meridionale)

La chiesa di Sant’Antonio Abate si trova nelle vicinanze della porta nord (una volta erano molteplici), della città fortificata medievale di Iglesias (CI), fuori dal complesso murario pisano e dal suo centro storico. Non ufficialmente è nota anche con il nome di Sant’Antonio fuori le Mura. L’edificio ha un importante valore storico in quanto la sua edificazione risalirebbe al X-XI secolo, il ché lo collocherebbe in una tipologia costruttiva affine all’architettura bizantina, al pari di pochi altri esempi ad esso contemporanei situati in Sardegna. Purtroppo, i rimaneggiamenti che ha subito nel corso dei secoli ne hanno modificato l’assetto architettonico, in origine costituito da tre navate (suddivise tra loro da arcate) e altrettante absidi. Si può intuire la struttura dell’antico impianto del monumento dal prospetto: infatti oggi rimane traccia nella costruzione a destra adibita a sacrestia. Sopra la sua porta d’accesso è presente un’iscrizione che ricorda i lavori di restauro compiuti nella chiesa negli anni 1923-1929. All’interno si trova una piccola aula quadrangolare, molto modesta e spoglia da qualsiasi tipo di arredo e pittura, dove i quattro archi a tutto sesto individuano quattro campate: sul fondo, una grande abside a ferro di cavallo. Ai suoi lati, due nicchie ospitano due simulacri di non recente fattura. L’aula centrale, invece, è suddivisa in quattro parti da archi trasversali a tutto sesto. Il tipo di copertura originario, voltato a botte, e l’andamento del prospetto sono stati oggetto di numerosi restauri. La copertura è stata sostituita da un tetto a doppia falda sorretto da travi lignee. I semipilastri che sorreggono gli archi, sono stati innalzati impiegando, materiale di spoglio a parte, anche tre delle sei mensole che sostenevano l’antica volta, inglobando del tutto una delle tre navate originarie. Sulla facciata esterna, alla destra del portale, si apriva una piccola finestra con cornice in mattoni oggi chiusa. Un tratto di muro in mattoni scuri e presente sul lato sinistro, che ora funge da campanile a vela, fa ipotizzare che davanti all’edificio vi fosse o un porticato, o un’abitazione altomedievale o parte di un complesso monastico forse prestigioso: le prove a sostegno di quest’ipotesi, tuttavia, sono assai scarse. Attualmente è ancora consacrata, anche se aperta non di frequente, e nel corso della festa patronale (ben sentita presso gli iglesienti) che avviene durante la settimana del 16 gennaio, il suo cortile esterno viene ravvivato con l’accensione del falò e la distribuzione del pane benedetto.

autore: STEFANO FURESI

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Di Nicola

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