Potenti e deboli: lotta attorno alla piccola proprietà

Le campagne occupano una posizione centrale nell’economia e nella società bizantina. Vengono di qui il nutrimento degli uomini, e sino al X secolo il grosso delle truppe per la difesa dello stato. Non solo, viene di qui anche il sostentamento delle classi superiori sia sotto forma di rendite e affittanze, sia attraverso la distribuzione da parte dello stato dell’imposta raccolta in gran parte nelle campagne sia attraverso stipendi, pensioni o donazioni verso l’aristocrazia civile o militare. Le ricchezze estratte dalle campagne sono spese in maggior parte nelle città: dal livello di tale spesa dipendeva salute dell’economia urbana. Centrale nella campagna bizantina è il villaggio o CHORION il quale non è una semplice unità territoriale ma una vera e propria società organizzata. Detiene beni comuni che possono essere utilizzati da tutti, spesso il pascolo si fa su territori comuni, e porcari o i bovari sono stipendiati dal villaggio. Inoltre il CHORION è un’entità giuridica che può andare in giudizio rappresentato da delegati. Il CHORION è l’unità in cui le entrate fiscali sono raggruppate, in caso d’insolvenza del singolo l’imposta va a gravare sui vicini ai quali passa in ogni modo il godimento della corrispondente porzione di terra. Nella vendita i vicini hanno diritto di prelazione, ma anche il CHORION come comunità può acquistare. La popolazione è composta di vari elementi: vi sono contadini agiati già medi proprietari che fanno lavorare i propri fondi, contadini più poveri ma proprietari dei loro terreni, contadini privi di terreni ma fittavoli di terreni altrui, braccianti occasionali e infine schiavi sia domestici sia usati come manovalanza agricola.

A rendere ulteriormente composita la situazione esistevano i soldati tematici o STRATIOTI, anch’essi divisi tra quelli più agiati che quando partono per la guerra hanno chi coltiva i loro beni e coloro che in caso di assenza potevano contare solo sulla loro famiglia. E’ difficile stabilire la percentuale delle varie categorie ma tenuto conto che gli stratioti sino al X secolo furono la spina dorsale dell’esercito non dovevano essere una quota molto bassa. Tutti questi elementi sono denominati DEBOLI. La peculiarità del CHORION è dunque la solidarietà collettiva davanti all’imposta che rappresenta il suo punto di forza in caso di congiuntura favorevole ma in caso opposto diviene un fattore disgregante all’interno. In caso di calamità naturali, epidemie, invasioni quando le terre erano impoverite e la popolazione calava, e a stento i contadini riuscivano a pagare la propria quota difficilmente avevano il denaro per pagare le tasse e rimettere in produzione la terra altrui. Spesso i contadini si davano alla fuga aumentando il danno per lo stato, il quale agiva per frenare tale fenomeno concedendo uno sgravio fiscale provvisorio di durata trentennale; se entro questo periodo i legittimi proprietari o i loro eredi non tornavano sul fondo per coltivarlo le terre divenivano CLASMATICHE, vale a dire fiscalmente staccate dal CHORION del quale pur territorialmente facevano parte. Tale lotto di terreno diveniva proprietà dello stato che spesso lo rivendeva sotto costo a chi n’aveva la capacità di acquistarlo, per poi rimetterlo in coltura o trasformarlo in pascolo, in altre parole i POTENTI. E’ chiaro che alla lunga il processo della terra CLASMATICA nato per aiutare il CHORION in difficoltà ne mini ulteriormente l’esistenza: sottraendo della terra alla solidarietà fiscale del CHORION la sua coesione si affievoliva e introducendo legittimamente i POTENTI nel suo interno n’erano alterati i rapporti sociali.

I POTENTI

Vorrei ora rifarmi alla definizione di POTENTI fatte da ROMANO I LACAPENO “SONO CONSIDERATI POTENTI COLORO CHE SIA DIRETTAMENTE SIA TRAMITEINTERMEDIARI A LORO NOTORIAMENTE LEGATI APPAIONO IN GRADO DI INTIMIDIRE I VENDITORI O DI BLANDIRLI CON LA PROMESSA DI UN BENEFICIO”. I POTENTI sono dunque tutti quelli che in virtù di un’autorità hanno la possibilità di combinare l’esercizio violento della forza con la pratica del patronato mirante a dare a chi vende i propri beni protezione ed esenzione fiscale. In una novella del 934 Romano elenca in maniera esplicita chi sono i POTENTI,vi troviamo inclusi non solo i senatori e i magistrati ma anche abati,vescovi,arconti locali e funzionari di vario livello. I POTENTI non sono solo proprietari terrieri ma più in generale sono i membri delle classi alte, inizialmente i POTENTI possono non avere patrimoni terrieri, ma sicuramente hanno un’autorità derivante dal ruolo che occupano nell’amministrazione civile, militare o religiosa. La famiglia Foca, una delle più nei secoli IX e X può servire da esempio: il capostipite è promosso per merito TURMARCA, suo figlio sarà STRATEGO del tema di Charsian nell’878,il nipote Leone sarà DOMESTIKOS delle SCHOLAI dal 913e il pronipote Niceforo sarà IMPERATORE nel 963. Il prestigio guadagnato nell’esercito aveva permesso ai membri della famiglia di ritagliarsi in Cappadocia un immenso patrimonio fondiario e di divenire potentissima: il giovane Basilio II dovrà fronteggiare questo casato che per poco non gli toglierà il trono. Un altro esempio è Filerete che grazie all’amicizia con un funzionario delle imposte diviene suocero dell’imperatore Costantino VI e accumulò una gran fortuna in Plafagonia. Queste nuove famiglie s’integrano rapidamente nella vecchia aristocrazia e tendono a consolidare e ingrandire illegalmente i loro patrimoni usando anche il sistema delle esenzioni fiscali che lo stato temporaneamente spesso concede. Tale comportamento modificò le condizioni dei piccoli proprietari che perse le loro terre diventarono PAROIKOI, in altre parole contadini economicamente dipendenti dal signore. Costoro sono giuridicamente liberi e pagano direttamente allo stato l’imposta personale mentre pagano al signore un canone per poter coltivare la terra per le cui spese di conduzione non ricevono nulla. Una volta pagato il canone essi godono sul fondo della piena disponibilità,possono cedere o trasmettere in eredità il diritto sul podere,inoltre dopo 30 anni il PAROIKOI non può essere allontanato dal suo podere.

LA POLITICA DEI SOVRANI MACEDONI

Romano I Lacapeno è l’imperatore che per primo inquadrò il problema e cercò di porvi rimedio, mi rifaccio ancora ad una sua novella del 922 “I PICCOLI PROPRIETARI TERRIERI SONO IMMENSAMENTE PREZIOSI IN QUANTO LALORO ESISTENZA SIGNIFICA PER LO STATO POTER RISCUOTERE LE TASSE E VEDER ADEMPIUTI GLI OBBLIGHI MILITARI: DUE COSE CHE CROLLEREBBERO COMPLETAMENTE SE IL LORO NUMERO DOVESSE DIMINUIRE”. Popola carestia del biennio 927/928 che portò ad un aggravamento della situazione Romano, si scaglia ancora contro i potenti accusati di “ESSERE PIU’SPIETATI DELLA CARESTIA E DELLA MISERIA”: egli cercò di rafforzare il diritto di prelazione dei vicini e proibì ai POTENTI di acquistare terre nei CHORION dove non erano già proprietari,pena l’invalidità dell’acquisto. Costantino VII continuò sulla stessa linea stabilendo l’inalienabilità delle terre dei soldati tematici e la restituzione senza compenso delle terre acquistate dai POTENTI ai DEBOLI. Niceforo Foca stabilì che i POTENTI potevano acquistare solo dai POTENTI e i DEBOLI solo dai DEBOLI, anche le sue disposizioni contro la fondazione di nuovi monasteri vanno in questa direzione, infatti, normalmente gli abati erano considerati POTENTI,e le terre date ai monasteri dai loro fondatori erano di dubbia provenienza. Niceforo aumentò da 4 a 12 libbre d’oro il valore dei fondi degli STRATIOTI, il tempo dell’eroico soldato tematico di fanteria stava finendo:oramai necessitava un cavaliere pesantemente armato il cui costo dell’armamento era molto più alto,ma è chiaro che questa figura non poteva essere povero e che il suo era un ceto intermedio. Pur necessaria questa riforma non migliorerà la situazione dei DEBOLI.. Giovanni Zimisce proibì ai piccoli contadini e agli STRATIOTI di stabilirsi nelle terre dei grandi proprietari. Chi agì con gran decisione fu Basilio II, egli stabilì che per dirsi legittimo proprietario di un terreno bisognava possederlo da 75 anni ed essere in possesso di documenti autentici per dimostrarlo,chi non si trovava in queste condizioni doveva restituire la terra al proprietario originale o ai suoi eredi senza compenso. Per le terre della corona il tempo necessario per l’usocapione era addirittura di mille anni! Inoltre per aiutare i piccoli proprietari dei CHORION stabilì che l’imposta di solidarietà che portava a pagare per gli insolventi,L’ALLELEGYON,fosse a carico dei potenti,fossero essi anche religiosi. Con questa mossa Basilio II ridiede fiato ai piccoli proprietari e agli STRATIOTI,ridando loro prosperità e rendendoli sudditi fedeli.

EPILOGO DELLA LOTTA E VITTORIA DEI POTENTI.

Una certa storiografia ha posto esclusivamente il tasto sulla presunta eccessiva fiscalità bizantina nei confronti delle campagne, trascurando un altro importante aspetto e in altre parole che davanti alla rivoluzione tecnologica dei secoli X e XI che investono le campagne occidentali, l’agricoltura bizantina un tempo la più evoluta rimane immobile e diventa arretrata. In questi anni il prelievo fiscale in occidente e nel mondo arabo è più elevato che nell’impero, in particolar modo in occidente è quasi raddoppiata. I POTENTI che acquistano terre non investono per migliorarle e spesso le trasformano in pascoli contribuendo allo spopolamento delle campagne. Per fermare la crisi del CHORION la tassazione andava diminuita ma questo avrebbe fatto diminuire le entrate che erano necessarie per il buon funzionamento dello stato che,non dimentichiamolo,era il più avanzato del suo tempo. Solo un aumento della produttività del lavoro agricolo avrebbe potuto garantire le due cose:il mantenimento del gettito e la diminuzione dell’imposta,ma questo non avvenne mai,anzi l’imposta tese a salire man mano che gli STRATIOTI sparivano:i mercenari andavano pagati. L’idea di Basilio II fu geniale, ma solo un imperatore potente e dotato di non comuni capacità come lui poteva schiacciare e umiliare i POTENTI:così Romano III Argiro abolì le sue disposizioni decretando la fine dei deboli. Come dimostra il Catasto di Tebe alla metà dell’XI secolo nella regione la maggioranza dei poderi sono in mano ai POTENTI e probabilmente nel resto dell’impero era la stessa cosa. Quando Romano IV Diogene si trovò nella necessità di affrontare i turchi Selgiuchidi nel suo esercito gli STRATIOTI non esistevano quasi più,inoltre i latifondi dei POTENTI spesso divenuto pascoli avevano portato ad una diminuzione della popolazione nell’Anatolia centro orientale facilitando l’insediamento dei turchi. Nell’impero dei Comneni non ci sarà più spazio per gli STRATIOTI, nasceranno i PRONOIARI e l’aristocrazia ottiene la sua vittoria.

autore: MIRKO RATTI

immagine tratta da: http://www.toptenz.net/10-reasons-the-byzantine-empire-was-among-the-most-successful-in-history.php

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Di Nicola

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