L’esercito imperiale tra 10 e 11 secolo

L’esercito bizantino dopo la sconfitta di Manzikert, avvenuta per mano dei turchi Selgiuchidi, nel 1071, perse gran parte della sua forza militare e soprattutto la sua fama di imbattibilità.  Dopo questa battaglia l’impero rimase indifeso tanto che erano rimaste solamente delle truppe stanziali attorno alla capitale, composte nella loro maggioranza da reggimenti mercenari. La sparizione, quasi completa, delle truppe tematiche e autoctone portò ad una forte accelerazione al mercenarismo che cambiò la conformazione etnica, religiosa e strutturale delle truppe imperiali. Questo possiamo affermare essere la vera eredità della sconfitta di Manzikert, che portò ai cambiamenti della politica militare futura fino alla definitiva caduta. Per tentare di ristabilire una struttura bellica in grado almeno di difendere i confini, vennero reintrodotti diversi reggimenti che formavano il centro dello schieramento, sembra infatti, che già sotto il regno di Niceforo III, ritornino i Chomatenoi Frigi e gli Immortali.

Santo vestito da soldato dell'esercito imperiale tra XI e XII secolo
San Mercurio vestito da soldato bizantino dell’XI secolo.

Il vero cambiamento sembra essere opera di Alessio I Comneno che apparteneva ad una famiglia aristocratica con forte attitudine alla guerra. I vecchi tagmata, come le Scholae, Excubiti, Ikanatoi e Hetaereia, vennero reintrodotti o semplicemente non vennero mai soppiantanti all’interno dell’esercito imperiale. In maniera più specifica, possiamo leggere nell’Alessiade di Anna Comnena, la conformazione delle truppe di Bisanzio, prima dello scontro con i Normanni nella battaglia di Durazzo.

Comandava dunque il corpo degli escubiti Costantino Opos, il contingente dei Macedoni Antioco, quello dei Tessali Alessandro Cabsilaù, e Tatichio, allora grande primicerio, era al comando dei Turchi abitanti la regione di Acrida e ha l’abitudine di chiamare Vestiaristi, e le milizie franche erano comandante da Panucomite e da Costantino Umbertopolo

      La situazione dell’esercito nel XII secolo, era, come già detto, cambiata, le truppe centrali prima composte dai tagmata autoctoni provenienti dai Temata orientali, vennero presto sostituiti da truppe mercenarie occidentali. Durante il regno di Manuele I fu ulteriormente rinforzato il comparto, con l’introduzione di altre truppe provenienti da signori dei Pronoia composti da reggimenti di cavalleria pesante. Questo sistema misto, composto quindi da soldati del luogo e da mercenari sia occidentali sia bizantini, permise all’impero di rafforzarsi dal punto di vista militare. La riforma che impostò Alessio I portò risultati già durante il regno di suo figlio Giovanni II, quando il Basileus distrusse i Peceneghi ed ottenne diversi successi militari in Oriente, tanto da meritarsi rispetto da parte degli stati crociati. Oltre alle truppe regolari vi erano quelle mercenarie e quelle d’elite come gli Hetaireia, gli Exkubitoi, gli Athanatoi, i Variaghi, e i Vestiarii.

Gli Hetaireia furono in passato le guardie del corpo dell’imperatore, anche se non è poi così chiaro quale fosse la loro funzione. Taluni storici hanno equiparato loro ai Foederati del IX secolo altri come subordinati agli hetaireiarches, ossia ai responsabili della sicurezza del palazzo imperiale. Dopo l’XI secolo la struttura però cambiò ancora, infatti Niceforo Briennio afferma che gli Hetaieria erano composti da giovani nobili e i diversi Hetaireiai conglobassero successivamente in una stessa unità.

Gli Exkubitoi erano un gruppo di soldati d’elite creati nel V secolo da Leone I con il compito di difendere l’imperatore e messi sotto la diretta guida del comes excubitorium. Questo tipo di truppa ebbe grande fortuna per tutto il VI e VII secolo, e divenne ben presto una parte importante dell’esercito bizantino. Nel 765 Teofane fa la prima menzione di Domestikos ton Exkoubiton che dimostra come il titolo si fosse grecizzato. Nel XI secolo il comandante degli Exkubitoi divenne Archon e nel XII Exarcho. Non si hanno notizie certe invece rispetto la loro conformazione.

Gli Athanatoi sono anch’essi formati dalla gioventù nobiliare. Vennero per la prima volta creati da Giovanni Zimisce nel 970, secondo Leone Diacono erano armati e procedevano l’imperatore nelle campagne militari. Si accampavano con gli Hetaireia vicino alla tenda del Basileus. Sembra che poi con il passare degli anni questo corpo sia sparito. Niceforo Briennio lo menziona nuovamente quando racconta che Niceforo Foca, la morte pallida dei Saraceni, ricostruì gli Athanatoi e diede loro come armamento, scudo, elmetto, lancia e un’armatura. Non si hanno notizie certe riguardo la loro composizione etnica, delle fonti parlano di origine non bizantina, altre invece insistono che fossero autoctone. Come per gli altri corpi, anche questo sembra sparire dopo la violenta battaglia di Durazzo contro i Normanni.

I Variaghi, erano la truppa forse meglio addestrata e più fedele all’imperatore guidati nel periodo di Alessio dal loro comandante Nampite. Questi si dimostrarono forti e compatti nel primo scontro avvenuto contro Roberto, tanto da resistere a diverse cariche di cavalleria pesante. Il loro armamento era costituito dalla ascia bipenne chiamata rhomphania, che veniva portata sulla spalla destra e come ci dice ancora la nostra fonte Anna Comnena, “erano tutti armati di scudo” (Alexiade, IV, V, 3). Non si conosce invece, se escludiamo le fonti iconografiche, il loro armamento difensivo che sembra essere composto da armatura completa pesante.

I Vestiarii furono un altro gruppo di elite che componevano la guardia imperiale. Vengono menzionati per la prima volta proprio da Anna Comnena, prima della battaglia di Durazzo. Servivano sotto il comando del Domestikos dei temi orientali, e il loro capo portava il nome di Primikerios dei Vestiaritai.

Autore: NICOLA BERGAMO

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Di Nicola

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